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La fibra ottica di ENEL

electricity-meter-96863_640 La notizia è di quelle destinate a fare molto rumore: probabilmente ENEL sarà pronta a breve per portare nelle case e negli uffici degli italiani anche la fibra ottica oltre all’energia elettrica. L’avvio dell’operazione potrebbe esserci già da maggio ed avverrebbe in concomitanza con l’intervento di  sostituzione dei contatori che ha recentemente ricevuto il via libera dell’Autorità per l’Energia.

E potrà trattarsi anche di una fibra capace di garantire ottime prestazioni di navigazione, visto che arriverà fino all’utenza insieme al cavo elettrico, utilizzando i nuovi cavi della Prysmian che la uniscono al tradizionale rame, quindi con la possibilità che arrivi fino al modem dell’utente.

La copertura dovrebbe riguardare all’inizio solo le aree A e B, quelle cioè dove (teoricamente) sono già attivi ed in concorrenza fra loro alcuni operatori telefonici, intrucendo si spera anche una augurabile concorrenza nella fornitura del miglior servizio o del miglior prezzo.

Solo successivamente si potrebbe estendere anche alle aree C, quelle per intenderci dove i costi per raggiungerle e servirle sono così elevati che solo un sostanzioso intervento statale le renderebbe economicamente interessanti agli operatori del settore.

L’utilizzo dei cavi Prysmian che verrà adottata probabilmente da ENEL consente un consistente abbattimento dei costi in quanto con un solo cavo si darebbe un doppio servizio, elettrico e di banda ultralarga, laddove di solito è necessaria la posa di due cavi distinti.

conduit-166802_640Maggiori dettagli dovrebbero venire resi pubblici dopo il CDA di ENEL previsto per il 22 marzo e soprattutto si saprà se sono confermate le voci che indicano Vodafone, Wind e Metroweb quali partner di questa iniziativa. Se anche Metroweb diventasse della partita dovrebbe comunque chiarire la sua attuale collaborazione con TIM.

Sapremo quindi molto presto se ENEL concorrerà a ridurre il noto problema legato al cosiddetto “ultimo miglio” e quindi se finalmente si assisterà alla tanto attesa accelerazione del Piano Digitale italiano. Speriamo quindi di poter cambiare in tempi brevi il detto “incrociamo le dita” con un più moderno “incrociamo i cavi”.