Come si agita una Macchina?
A Seoul si è conclusa da poche ore la quarta gara di GO delle 5 in programma fra AlphaGo (powered by Google) e Lee Se-Dol (powered by nature).
Le prime 3 gare le ha vinte AlphaGo, il programma realizzato da DeepMind, che si è così aggiudicato la competizione. In palio c’era un premio da 1 milione di dollari, che per volontà di Google andranno in beneficienza.
Le prime 3 gare sono state a senso unico, Lee Se-Dol di fatto non è praticamente mai riuscito a mettere veramente in crisi il suo avversario artificiale pur avendo messo in campo il meglio della sua straordinaria conoscenza di questo antico gioco di origine cinese.
AlphaGo è il software su cui DeepMind, di proprietà di Google, sta investendo e non solo per la finalità di farlo diventare imbattibile al gioco del Go per cui è stato progettato. In gioco in realtà c’è la grande gara che si sta svolgendo a livello mondiale per la realizzazione di una vera e propria Intelligenza Artificiale, o AI come la chiamano gli americani.
AlphaGo viene nutrito da Google ogni giorno con miliardi di dati e possiamo immaginare quanto enorme stia diventando la sua conoscenza, una conoscenza comunque ancora soltanto passiva, cioè assolutamente lontana dal concetto di “intelligenza” autonoma su cui la cinematografia e la letteratura fantascientifica hanno prodotto capolavori di grande impatto mediale.
AlphaGo quindi non è (ancora) dotato di una sua autonomia cognitiva, o autocoscienza, ma è programmato per rispondere al meglio alle situazioni che deve affrontare nelle partite di Go, di volta in volta, attingendo all’enorme banca dati sulle tecniche di gioco che ha disposizione e che cresce giorno dopo giorno.
Contro la “macchina” di Google a Seoul c’è il migliore sfidante umano, il 33enne campione mondiale indiscusso Lee Se-Dol. Ad ottobre 2015 ci aveva provato Fan Hui, il detentore del titolo europeo, a mettere in difficoltà AlphaGo, ma non era riuscito a mettere in difficoltà il software ed aveva perso tutte e 5 le gare in programma. L’annuncio dei questa sonora sconfitta è stata data solo il 27 gennaio scorso con un articolo pubblicato su Nature in cui veniva anche data una descrizione dell’algoritmo di tipo neurale usato da AlphaGo.
Il pronostico prima dell’avvio della competizione di Seoul era comunque nettamente in favore di Lee Se-Dol, considerato dagli esperti letteralmente imbattibile. Lo stesso Lee aveva dichiarato più volte nelle interviste che la gara con la “macchina” lo incuriosiva, ma non lo preoccupava. Dopo la terza sconfitta però è lo stesso Lee che cambia atteggiamento e si arrende all’evidenza di aver di fronte un avversario che in pochi mesi è cresciuto enormemente nella sua tattica di gioco e addirittura arriva a chiedere scusa per non essere stato in grado di sconfiggere AlphaGo.
Le gare programmate comunque erano 5 e vanno giocate tutte anche se il vincitore è stato decretato ieri essere il software quando ha vinto la terza partita. Così nella notte ora italiana si è svolto il quarto match in programma. Sinceramente non sono in grado di descrivervi lo svolgimento di questo gioco che non conosco e tantomento di darvi un commento dell’andamento di questa gara, però è stato molto interessante seguire i commenti degli specialisti che in chat seguivano in tempo reale ogni spostamento delle piastre bianche e nere di questa complicatissima dama cinese.
Le gare di Seoul vengono anche trasmesse in live streaming su Youtube. Per chi conosce il Go sicuramente una vera chicca.
Ma torniamo alla quarta gara. Iniziata come le altre, ma con il colore delle piastre scambiato. Per quanto ho capito è una possibilità che fa parte delle regole del Go e questo comporta anche una certa differenza nel modo di giocare. Per le prime 3 ore di gioco tutto sembrava svolgersi abbastanza in linea con l’andamento delle gare precedenti, forse con un leggero vantaggio di Lee che appariva più a suo agio nella tattica che stava adottando. Alla mossa 79 però arriva la svolta.
Ad un certo punto Lee compie una scelta di gioco imprevista, fa una serie di mosse che nessuno si attende, una scelta di gioco giudicata “insensata” dagli esperti incollati al monitor della diretta. Lee improvvisamente mette in campo l’elemento più “umano” di tutti: l’inaspettato. E’ il colpo di genio. AlphaGo comincia a reagire a queste mosse e dirige le sue scelte come se il gioco avesse improvvisamente cambiato direzione. AlphaGo sta cercando di inseguire la nuova e imprevista tattica di Lee. E sbaglia. Sbaglia di continuo e apparentemente sembra non rendersi conto che sta sbagliando praticamente tutto.
Anche Demis Hassabis, il creatore di AlphaGo, capisce cosa sta succedento e lo commenta in un tweet che sembra a metà fra la preoccupazione e l’ammirazione per Lee: “Lee Sedol is playing brilliantly! #AlphaGo thought it was doing well, but got confused on move 87. We are in trouble now…”
Da quel momento non c’è più partita. Lee conduce il gioco a suo piacimento e in meno di un’ora costringe il suo avversario ad arrendersi. La quarta partita viene vinta da Lee Se-Dol, l’uomo sconfigge la macchina con la sua arma più potente: la capacità di fare scelte.
Appuntamento a martedì per la quinta gara. Ciao.
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